di Alessandro Tommasi
Ad ulteriore conferma del grande valore dell’ambiente sommerso rappresentato dai fondali dell’isolotto dell’Argentarola ci piace segnalare la presenza ormai costante di un certo numero di organismi particolarmente interessanti lungo le falesie a strapiombo nel blu.
Si tratta di esemplari della Stella Gorgone (Astrospartus mediterraneus), la stella dai mille tentacoli, così chiamata in italiano evocando il terribile mostro dei poemi omerici che ostentava la chioma composta da una miriade di serpenti.
Il singolare organismo, appartenente al Phylum degli echinodermi (dal greco: echinos = spina / derma = pelle) del quale fanno parte ricci e stelle marine, è generalmente piuttosto raro, vive a grandi profondità e si nutre dei polipi dei coralli, soprattutto dei polipi delle gorgonie rosse di cui i fondali dell’Argentarola sono particolarmente ricchi.
La circostanza ci è stata segnalata dai referenti del Centro Immersioni Costa D’Argento e dell’Argentario Scuba Point che operano quotidianamente lungo la costa del promontorio. Abbiamo quindi constatato personalmente la presenza di una quindicina di esemplari, alcuni dei quali sono risaliti fino ad una profondità di soli 15/20 metri offrendosi all’osservazione anche degli escursionisti subacquei meno esperti.
Ancora una volta si ha la conferma del fatto che i fondali dell’Isolotto dell’Argentarola, così come da anni sostenuto dall’Accademia Mare Ambiente, sono particolarmente ricchi e meritevoli di valorizzazione. Tale circostanza è stata peraltro stigmatizzata nell’Atlante BIOMART realizzato a cura dell’Università di Firenze nel quale si cita l’Argentarola come il sito dei mari toscani (isole comprese) ove è stata constatata, dopo anni di osservazione, la più ampia biodiversità.
[foto: Massimiliano Massimi]