I gattucci hanno deposto le uova!

di Francesca Birardi

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Un lieto evento all’Acquario Mediterraneo dell’Argentario di Porto S. Stefano: i gattucci, che si trovano nella vasca più piccola della prima stanza del piano inferiore, hanno deposto due uova fissandole ad un “ramo” di Gorgonia bianca.

I gattucci (nome scientifico: Scyliorhinus canicula) sono pesci che appartengono alla classe dei Condroitti, che comprende tutte le specie che possiedono uno scheletro cartilagineo, inclusi i grandi squali. Questa specie è molto diffusa nel Mediterraneo e di solito si ritrova su fondali sabbiosi, sia in acque basse che a grandi profondità.

Hanno un corpo allungato e affusolato, un capo schiacciato e una bocca che si apre ventralmente. Il loro corpo è coperto di scaglie e la loro livrea (insieme dei colori e dei disegni delle squame e dell’epidermide dei pesci) è di un beige chiaro cosparso di macchioline nere. Hanno due narici, dette valve nasali, che non servono per respirare (la respirazione avviene per mezzo di 5 o 6 paia di branchie situate ai lati del corpo) ma contengono cellule olfattive che captano la presenza di sostanze odorose disciolte nell’acqua.

Di indole pigra, passano la giornata adagiati sul fondo o tra le rocce a dormire, mentre di notte sono più attivi e si dedicano alla caccia di crostacei, molluschi e policheti dei quali sono ghiotti.

La fecondazione è interna e si compie attraverso una vera copula, che avviene in un modo che, ai nostri occhi, potrebbe essere giudicato come un atto di aggressione poiché il maschio trattiene la femmina afferrandola con i denti. È capitato molto spesso, nel passato, che alcuni visitatori impauriti dalla scena siano accorsi in biglietteria ad avvertire che due gattucci si stavano “massacrando”, quando in realtà si stavano semplicemente accoppiando.

Le femmine depongono delle uova particolari, caratterizzate da grossi tuorli avvolti in un guscio corneo molto duro ma trasparente tanto che si può nettamente vedere l’interno e seguire ogni passo dello svilupppo. Le uova vengono generalmente fissate su colonie di gorgonie tramite 4 filamenti dall’aspetto molto simile a quello dei viticci, che possono raggiungere anche i 5 metri di lunghezza. Dopo 9-10 mesi avviene la schiusa: i piccoli gattucci sono lunghi circa 4 cm e sono subito autonomi. I gusci vuoti possono essere ritrovati molto frequentemente sulla battigia e in alcune parti d’Italia vengono simpaticamente chiamati borsellini delle Sirene.